Il significato di Johannesburg non ha tanto a che vedere con i risultati del Vertice mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, ma con le attività locali e territoriali dei prossimi anni. Riuscirà il miliardo di ricchi di questo mondo a ritirarsi dagli spazi ambientali che tiene occupati a sfavore degli altri cinque miliardi di persone e della biosfera? Come vivere al Nord senza farla pagare al Sud? Siamo a Johannesburg + 0 e il processo di Johannesburg è solo all’inizio.
È questa la tesi che la Fiera delle Utopie Concrete 2002 affronterà in quattro giorni di conferenze, dibattiti e seminari all’incrocio tra il Summit mondiale in Sudafrica e l’European Social Forum a Firenze. Chi sono i protagonisti del processo di Johannesburg e quali sono le sfide che devono affrontare?
Il ruolo dei Comuni sarà al centro dell’assemblea nazionale dell’Alleanza per il Clima, l’organizzazione di mille città europee, impegnate nella salvaguardia del clima, che si svolgerà il 10 ottobre. Sono molti i Comuni in Europa che sono riusciti a diventare protagonisti di una governance ambientale, coinvolgendo le imprese, le associazioni, i sindacati in progetti comuni di sviluppo sostenibile. Saranno presentati l’esempio di Graz in Austria e di Modena in Italia. Venerdì 11 e sabato 12 ottobre Wolfgang Sachs, del Wuppertal Institut, coordinerà un dibattito che vedrà, nella prima giornata, un suo intervento sul ritiro del Nord dagli spazi ambientali occupati al Sud e un contributo di Gianfranco Bologna, del WWF, sulle strategie locali dopo Johannesburg. Il giorno seguente Claudio Martini, presidente della Regione Toscana e Gianfranco Bettin, prosindaco di Venezia, discuteranno con rappresentanti del Social Forum le prospettive del dialogo tra movimento e istituzioni.
La mattina di venerdì 11 ottobre, si svolgerà la conferenza “Mobilitazione e Visibilità – Il Patto per lo Sviluppo dell’Umbria”, che discuterà i potenziali di questo strumento per lo sviluppo sostenibile territoriale e porrà la domanda su come far diventare il Patto realtà, su quali potranno essere le strade per mantenere ad un alto livello il coinvolgimento delle parti e suscitare l’interesse di nuovi attori. Sarà rivolta una particolare attenzione alla cultura imprenditoriale territoriale in un’economia globalizzata e presentato come caso studio la Regionale 2006 dei Comuni Wuppertal, Remscheid e Solingen in Germania.
Il colloquio di Sabato mattina, 12 ottobre, Convivenza e Conflict Management vedrà uno scambio di idee ed esperienze tra Esperanza Martínez, Premio Alexander Langer 2002 e Sami Adwan, destinatario 2001, coordinato dal prof. Rosario Salvato, assessore alla cultura del Comune di Città di Castello.
Domenica 13 ottobre si svolgerà l’assegnazione del VI Premio Internazionale Alexander Langer ad Esperanza Martínez, ecuadoriana di 42 anni, coordinatrice della rete Oilwatch, ed attivista di Acción Ecologica a Quito. Oilwatch è un network internazionale, principalmente dei paesi tropicali, di organizzazioni ecologiste, di diritti umani, religiose e locali, formata nel 1995 per supportare le iniziative di resistenza alle attività di esplorazione ed estrazione dei carburanti fossili nei paesi tropicali.
I problemi del traffico urbano, dell'inquinamento dell'aria, degli incidenti stradali vengono associati spontaneamente ai grandi centri metropolitani, come Milano, Roma, Napoli e Torino. Ed è vero che nelle grandi città la situazione è grave e tendenzialmente sta peggiorando. Ciò che non è vero è l'illusione che la situazione nelle città piccole e medie tra i 10.000 e gli 80.000 abitanti, dove vive un 42% della popolazione residente di questo paese sia meno grave. In Umbria ogni tre giorni una persona muore in un incidente stradale e l'inquinamento atmosferico di Arezzo o di Frosinone è preoccupante quanto quello di Milano o Napoli. I problemi sono dunque molto simili ma le soluzioni verso una mobilità sostenibile lo sono altrettanto? E' questa la domanda alla quale la Fiera delle Utopie Concrete, che si svolgerà a Città di Castello dal 7 al 9 ottobre prossimo, cercherà di dare delle risposte, grazie al contributo di un ampio e qualificato gruppo di esperti italiani ed europei. “La Mobilità cambia movimento. Vivibilità e sostenibilità dei centri urbani” sarà il tema affrontato dall’edizione 2004, dove le occasioni di discussione, arricchimento e confronto saranno molteplici. Una di queste sarà il seminario, che si svolgerà in tre appuntamenti pomeridiani. Si partirà il 7 ottobre dalla situazione in Umbria, che potrebbe essere paradigmatica per i 23 milioni di persone che vivono in centri piccoli e medi. Come ci dobbiamo immaginare una mobilità a misura d'uomo in questi centri dove quasi sempre l'automobile ha un ruolo esagerato e dove ci sono larghe possibilità di miglioramento per pedoni, ciclisti e trasporto pubblico? Come uscire dalla falsa naturalezza della crescita senza limiti, sarà il tema del secondo appuntamento dell’8 ottobre, con un contributo, tra gli altri, dell'antropologo e architetto Franco La Cecla su "Mobilità e immaginario", mentre l’appuntamento conclusivo del seminario vedrà un dibattito sulla "produzione" della mobilità sostenibile, ossia di un sistema di spostamenti non più basato esclusivamente sul petrolio. Un caso d'avanguardia in questo campo potrebbe essere la riconversione dell’ Alfa Arese, tema del contributo di Mario Agostinelli dell'ENEA. Gli strumenti veri e propri per inserire e migliorare i percorsi ciclo pedonali nel tessuto urbano, per moderare il traffico nella visione di Alexander Langer del "meno, più lento, meglio, più bello" e per sensibilizzare operatori e cittadini per una mobilità capace di futuro saranno i temi del corso di formazione proposto dalla Fiera delle Utopie Concrete, che si svolgerà nelle tre mattinate dell’edizione 2004.
Invito del Sindaco
La Fiera delle Utopie Concrete 2005 avrà una caratterizzazione particolare rispetto alle altre che l’hanno preceduta. Quest’anno, infatti, è il decennale della scomparsa di Alex Langer, il fondatore della manifestazione ambientalista di Città di Castello. E la Fiera vuol rendere omaggio a questo personaggio. Ma lo farà rispettandone lo stile. Alex , infatti, era un uomo schivo, che non amava i salotti e la mondanità, ma gli incontri veri, il confronto d’idee, il dialogo. Scrisse in un suo testo: «Vivo come una delle mie maggiori ricchezze gli incontri – già familiari o nuovi che siano – che la vita mi dona. Vorrei continuare ad apprezzare gli altri ed esserne apprezzato senza secondi fini».
Gli organizzatori della Fiera – ed io concordo con questa scelta - hanno quindi deciso di non fare una commemorazione del personaggio, ma di approfondire due capisaldi della riflessione di Alex Langer: quello dei “costruttori di ponti” e quello di un “futuro amico”. Due questioni più che mai attuali in un momento come quello che stiamo attraversando, scosso da pulsioni razziste, da voglia di chiusura e isolamento. Eppure le migrazioni non cesseranno per questo di essere sempre più massicce. Anzi, finché guerre, sfruttamento, degrado ambientale e miseria continueranno a essere presenti nel mondo esse saranno inevitabili. E ciò significherà sviluppare in modo sempre più articolato l’arte della convivenza. Dovremo, insomma, imparare a costruire ponti. Senza retorica, ma anche senza chiusure. La convivenza è un’arte difficile, che richiede pazienza, sangue freddo e capacità di discernimento. Sappiamo bene che la diversità, può provocare paure e diffidenze, ma sappiamo anche che se saranno questi sentimenti ad avere il sopravvento l’unico sbocco possibile sarà la guerra, com’è spesso accaduto in passato. Oggi invece abbiamo la possibilità, per la prima volta nella storia, di affrontare e risolvere pacificamente questi grandi spostamenti di persone. E questa è l’idea di un futuro amico al quale vogliamo essere fedeli. Un futuro nel quale – per dirla con Alex Langer – al motto “citius (più veloce), altius (più alto), fortius (più forte)”, che rappresenta bene la quintessenza della nostra civiltà competitiva, possa essere sostituito il suo contrario: “Lentius, profundius, soavius”. Insomma, più lenti invece che più veloci, più in profondità invece che più in alto e più dolcemente o più soavemente invece che con più muscoli. «Con questo motto non si vince nessuna battaglia frontale, però forse si ottiene un fiato più lungo».
Fernanda Cecchini
Sindaco di Città di Castello
REPORT della Fiera delle Utopie Concrete 2005
Download Rapporto Fiera 2005
PRESENTAZIONE
La Fiera delle Utopie concrete 2006 "Scenario sostenibilità - Il caso autonomia energetica Alto Tevere" si presenta come un incontro tra il regno della necessità e il regno della libertà. I tre giorni avranno come oggetto di studio il futuro energetico dell'Alto Tevere, territorio esemplare per verificare quali prospettive offre la produzione di energia allo sviluppo economico, alla politica del lavoro, alla sicurezza e alla qualità di vita.
Al centro del primo giorno sarà il Piano Energetico Comprensoriale della Comunità Montana Alto Tevere Umbro, elaborato dal prof. Gianni Bidini e dai suoi collaboratori dell'Università di Perugia. Il Piano è frutto di un accordo di programma "Energia Sostenibile Alto Tevere", sottoscritto dagli otto Comuni del territorio con mandato alla Comunità Montana di "ideare e attuare in sinergia tra soggetti pubblici e privati, iniziative per la produzione di energia da fonti rinnovabili."
I crinali dell'Appennino, il ricco patrimonio boschivo, i fertili campi della vallata e i tetti dei capannoni industriali rendono ideale il territorio per una produzione integrata delle energie rinnovabili da impianti eolici, pannelli termosolari e fotovoltaici, biomasse legnose, piante energetiche e altri materiali organici.
L'Agenzia Utopie concrete, partendo da questa situazione favorevole, ma non atipica per tanti territori in Italia, presenterà nella seconda giornata lo scenario dell'autonomia energetica dell'Alto Tevere. Lo studio dimostra che già oggi esistono i potenziali naturali e tecnici, e in gran parte anche economici, per attuare la svolta verso le rinnovabili. Bisogna invece attivare i potenziali sociali e superare le barriere istituzionali e mentali che ostacolano l'uso razionale dell'energia e le energie rinnovabili in Italia.
Sarà questo il tema del terzo giorno: la de-burocratizzazione degli iter autorizzativi, l'elaborazione di innovativi modelli di finanziamento a misura, la formazione degli operatori, la costruzione delle filiere, l'informazione e sensibilizzazione della cittadinanza in una prospettiva di trasparenza e partecipazione, con esperienze dalla Svezia, dalla Germania e da realtà italiane avanzate.
Le scoperte: laboratori e installazioni rivolti alle classi scolastiche del primo e secondo ciclo per la conoscenza delle energie rinnovabili.
Incontro in Fiera: un Corso di Formazione per esperti di protezione del clima a livello locale, organizzato dall'Alleanza per il Clima Italia onlus.
REPORT della Fiera delle Utopie Concrete 2006
Download Rapporto Fiera 2006
RELAZIONI della Fiera delle Utopie Concrete 2006
È possibile scaricare la documentazione delle relazioni alla Fiera delle Utopie Concrete 2006:
Download - Relazione Pignatelli
Download - Relazione Johansson
Download - Relazione Bartolelli
Download - Relazione Agostinelli
Download - Relazione Stefancich
Download - Relazione Zara
Download - Relazione Perego
Download - Relazione Moenninghoff
Download - Relazione Grassi
Download - Relazione Frenademtz
Download - Relazione Vincenti
Download - Relazione Nicolussi
Download - Relazione Grohmann
Download - Relazione Cotana
Download - Relazione Bidini
La Fiera delle Utopie Concrete sta cambiando carattere, e visto che il prossimo anno celebreremo il ventennale sembra giusto che sia così. Nel primo ciclo (1988-91) presentavamo le buone idee con la grande fiducia che avrebbero trovato la loro applicazione in un processo quasi naturale. Oggi le buone idee abbondano, le buone pratiche no. L’Agenzia Utopie Concrete segue da vicino una buona pratica nel territorio, “Altotevere Energia Sostenibile”, e le due Conferenze nelle mattinate di giovedì 11 e venerdì 12 ottobre saranno dedicate alla presentazione e al dibattito dei lavori in corso e a un confronto con importanti esperienze europee.
Il pomeriggio di venerdì vedrà invece un dibattito sui conflitti ambientali e il loro ruolo contro una modernizzazione selvaggia&distruttiva / utile&necessaria del paese. Concluderemo con il Seminario di sabato mattina, 13 ottobre, sull’identità di una politica ambientale in una fase in cui il pensiero ecologico sembra aver perso la capacità critica di penetrare la superficie di un falso consenso su uno “sviluppo sostenibile”.
Presentazione
Quando ad una cena improbabile si sono seduti un ambientalista carismatico, un sindaco illuminato, un leader storico del movimento degli anni sessanta e un vitale assessore all’ambiente per mettere in piedi la Fiera delle Utopie Concrete, nessuno aveva sentito parlare della sostenibilità, anche se il rapporto Brundtland “Our Common future” che mette al centro uno sviluppo capace di futuro era uscito nell’anno precedente. Era il 1988 e Alexander Langer propose di presentare a Città di Castello ogni anno “esperienze e soluzioni di una conversione ecologica dell’economia e della società”.
La necessità di ripensare, ma più che altro di ristrutturare, il rapporto uomo-natura si è fatta più urgente negli anni che sono trascorsi. I cambiamenti climatici ne sono il segnale più pressante. Il discorso ecologico è arrivato nei centri del potere e mentre un già futuro presidente degli Stati Uniti con un promettente passato suona la campana della minaccia dell’effetto serra i movimenti ecologisti che si oppongono all’incenerimento dei rifiuti, alla costruzione delle mega opere infrastrutturali e alle centrali termoelettriche a carbone vengono denunciati come i nuovi luddisti che bloccano la modernizzazione ecologica (o quasi) del paese.
La Fiera delle Utopie Concrete 2007 cercherà di mettere luce su questa caduta dalla grazia dei movimenti ecologisti, da nuovi guerrieri per un futuro di convivenza e pace con la natura ad agglomerazioni di piccoli borghesi che difendono il proprio orticello. NIMBY, not in my backyard, è diventata una formula denunciatoria per coloro che troppo poco si prendono a cuore il bene comune a favore della incolumità vera o presunta del proprio piccolo mondo. Ma chi, alla fine, porterà avanti la conversione ecologica dell’economia e della società? I politici illuminati? Le forze creative del mercato, come suggeriscono i fautori del capitalismo naturale? I movimenti, quelli buoni? Certo che il discorso ecologico, a 100 anni dalla nascita di Rachel Carson e 45 da quando la sua “Primavera silenziosa” segnalava l’inizio del movimento ecologista moderno, ha fatto molta strada arrivando al centro della società; ma è altrettanto vero che la visione di una conversione ecologica “socialmente desiderabile” e di una società ecologica sembrano più roba del passato che ispirazione per il futuro. Potrebbe quindi essere un buon momento per riflettere insieme nel seminario di venerdì 12 e sabato 13 ottobre, sui conflitti ambientali come ostacolo o forza creativa e sulle immagini della conversione ecologica oggi.
Nelle due conferenze di giovedì e venerdì mattina, 11 e 12 ottobre, si porterà avanti il discorso su “Altotevere Energia Sostenibile” verificando lo stato attuale del progetto e le sue prospettive mettendoli a confronto con esperienze europee significative. Al centro del dibattito sarà la presentazione della seconda parte del Piano Energetico Comprensoriale “Efficienza energetica – realizzare il potenziale” nonché il processo di mettere le attività nel territorio a favore della sostenibilità energetica in rete per costruire una “Comunità energetica” con una sua identità e capacità di agire.
REPORT della Fiera delle Utopie Concrete 2007
Download Rapporto Fiera 2007
RELAZIONI Fiera delle Utopie Concrete 2007
È possibile fare il download della documentazione relativa alla IV Conferenza Territoriale tenutasi nel corso della Fiera delle Utopie Concrete 2007:
Download - Relazione Ing. Maurizio Zara: Il regolamento edilizio come strumento normativo per promuovere l'energia sostenibile
Download - Relazione Dr. Schibel: Le comunità energetiche sostenibili in Europa
Download - Relazione Cristian Lanfranconi: Le procedure autorizzative degli impianti alimentati a fonti rinnovabili
Download - Relazione Ing. Mauro Severini: Il progetto integrato Altotevere Energia Sostenibile
Download - Relazione Michael Muller: Il Masterplan per le biomasse come strumento per attivare i potenziali di biomassa
Era il 1988 quando la Fiera delle Utopie Concrete apriva per la prima volta le porte per presentare in un ciclo sui quattro elementi classici esperienze e soluzioni della conversione ecologica dell’economia e della società. Nelle edizioni Acqua, Terra, Fuoco e Aria si cerca un nuovo rapporto co-produttivo con la natura. Il secondo ciclo, “Ricerche di fine secolo” metteva al centro questioni di un’ecologia sociale, di “Ricchezze e povertà” e di “Lavoro e conversione ecologica”, mentre il terzo chiedeva in un esplicito riferimento al pensiero di Alexander Langer “Quali sensi per la conversione ecologica e la convivenza”. Negli ultimi anni i dibattiti, le mostre, le attività con gli studenti delle scuole nella Valle hanno delineato i sentieri di uno sviluppo del territorio capace di futuro in un mondo globalizzato con la sostenibilità energetica come importante idea guida.
In questi venti anni la conversione ecologica è diventata “Socialmente desiderabile”, come si augurava Alexander Langer? Facile dare una risposta negativa, trascurando le tante nuove normalità di produrre e vivere ambientalmente più compatibile. Avere 20 anni – come si presenta il mondo ai giovani nati con la Fiera delle Utopie Concrete? Abbiamo saputo insegnare loro qualcosa e che cosa vorremmo dirgli oggi?
L’appuntamento è dal 9 al 12 ottobre a Città di Castello.
REPORT della Fiera delle Utopie Concrete 2008